Il progetto di Maison Bodet-Herold è quello di mettere in luce diversi terroir in linea con la produzione di spumanti. La geologia-pedologia a base gessosa, chiamata localmente tuffeau, offre tensione, eleganza e precisione grazie alla conservazione di un basso pH del mosto d’uva. Questa stessa geologia consente condizioni di riproduzione ideali con umidità e temperatura costanti nelle gallerie di famiglia. Da segnalare poi la storia bicentenaria della produzione di spumanti a Saumur. Saumur contava fino a 20 case specializzate in metodi Champagne all’alba della seconda guerra mondiale. La Côte de Saumur Champigny è stata chiamata la “Côte des Blancs” fino agli anni ‘60. Infine, l’uva regina, Chenin, è l’ultimo elemento di cui tenere conto. Lo Chenin può essere rustico e con un po’ di verde se le rese sono troppo elevate e se la maturità fenolica non è controllata. Quando viticoltura e vinificazione sono in armonia, i mosti che ne derivano acquistano precisione. La sua maturazione “sur lattes” regala intense note di arancia amara, cesellate dall’autolisi. Una grande uva frizzante! Il Grolleau non è da meno, con un basso rapporto buccia/polpa, quindi una bassa concentrazione di composti astringenti e amari che conferiscono grande eleganza e conservazione dell’acidità. La gamma dei vini della Loira è molto ampia. Questa diversità è la sua forza ma anche la sua debolezza. Nel caso degli spumanti, la vinificazione e la viticoltura sono troppo spesso viste sotto lo spettro della produzione di un vino bianco o sotto lo spettro del quantitativo. La produzione di un effervescente richiede però grande rigore per ottenere vini eleganti (mantenendo un rapporto zucchero/acidità ottimale, vinificazione solo con il cuore dei torchi, vinificazione senza solforosa, decantazione rigorosa, evitando astringenza e sapori vegetali. ecc.). È su questo rigore e sulla selezione dei terroir che l’azienda si concentra maggiormente.